Acetaia G&G società agricola di Grassi Antonio e C.

La nostra Storia

Un rinomato Aceto Balsamico
dalle origini antiche

Seppur la storia dell’aceto balsamico non sia ancora ben definita, esistono diverse testimonianze storiche risalenti all’antico Egitto, alla Magna Grecia e all’impero romano che fanno riferimento alla nascita di quello che sarebbe poi diventato il prezioso condimento che tutti conosciamo. Documentazioni certe risalgono, invece, al 1046 quando Enrico III, imperatore di Germania, ricevette in dono dal marchese toscano Bonifacio, padre di Matilde di Canossa, uno speciale e rinomato aceto.

E’ proprio nell’epoca matildica, che ha permeato storia e cultura dell’intero Appennino Reggiano dall’XI secolo in poi, che l’antico Borgo di Visignolo, dove risiede la nostra acetaia, affonda le proprie radici storiche.

Fu grazie al rafforzamento del potere di Matilde di Canossa, nobile feudale dalla straordinaria tenacia che arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dello Stato Pontificio, che questi luoghi divennero il centro della disputa tra Chiesa e Impero.

All’epoca l’aceto era già sicuramente prodotto e documenti attestano che fosse oggetto di preziosi omaggi tra famiglie nobili.
All’ambito elisir venivano, infatti, attribuite proprietà benefiche, non solo alimentari, ma anche balsamiche e curative, tanto che i nobili, nell’affrontare un lungo viaggio, solevano portarne con sé una intera batteria.

Per quanto riguarda il territorio, tutto lo stato feudale governato dalla contessa Matilde era protetto da un poderoso sistema fortificato, la cui presenza è ancora visibile sul territorio. L’agglomerato di Borgo di Visignolo si trova, infatti, tra due antiche fortezze medievali: il Castello di Baiso ed il Castello di Viano.

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Il Castello di Baiso, testimonianza diretta del processo di fortificazione matildico, fu dimora della famiglia feudale dei Baisi, vassalla dei Canossa, dal XII alla metà del XIII secolo.

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Il Castello di Viano è invece una struttura fortificata risalente originariamente al 1355.
La fortezza, localizzata in un punto strategico per il dominio degli insediamenti circostanti, viene attribuita alla famiglia dei Fogliani, che ne ha mantenuto il possesso fino alla fine del XVI secolo.

Altra componente caratteristica del paesaggio appenninico emiliano sono le case a torre, soprattutto nella fascia collinare. 
Nel tardo Medioevo, i criteri di edificazione dei borghi seguivano, infatti, le necessità di fortificazione difensiva.

Così anche all’ingresso di Borgo di Visignolo è possibile ammirare uno splendido edificio a torre, perfettamente restaurato, attribuito al XVI secolo.

La costruzione presenta alla sua base un ampio arco, che suggerisce un suo utilizzo, in epoche antiche, come “portone d’ingresso” al borgo, a sua difesa e protezione. 

Da allora, il Borgo di Visignolo ha mantenuto l’antica vocazione contadina e si presenta ad oggi completamente ristrutturato, con un ritorno degli abitanti alla tradizionale vita di campagna.

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